Cos’è Retr0Bright?
E’ un gel che permette di invertire il processo di ingiallimento della plastica, riportandola al colore originale. Lo uso per computer e console, ma nulla vieta di usarlo su mattoncini del Lego, giocattoli, o tutto ciò che è in plastica ABS
Ecco cosa può fare:
Come funziona?
La scoperta più importante è stata che non è la plastica a ingiallire, ma un composto aggiunto alla plastica stessa come ritardante di fiamma, il BROMO. I produttori di computer usavano una plastica economica, l’ABS, aggiungendo il ritardante per rendere più sicuro il prodotto; il bromo in natura è marrone, e l’esposizione ai raggi UV del sole spezza un legame chimico riportando il bromo al suo colore originale.
Questa scoperta è stata in realtà la conseguenza di un esperimento in Germania: alcune persone hanno notato che lasciando alcuni giorni le plastiche in immersione in acqua ossigenata (perossido di idrogeno) sotto il sole, queste ritornavano al colore originale.
Il chimico del progetto Retr0Bright, ha indagato sul processo e ha trovato un modo per accelerarlo: bisogna aggiungere un catalizzatore, che però si trova puro in commercio solo per le industrie. Fortunatamente questo elemento è l’ossigeno attivo dei vari prodotti “Oxi” che troviamo al supermercato: basta quindi un po’ di Vanish o simili. Farà un po’ di schiuma ma non contiene prodotti dannosi per le plastiche.
Con questo catalizzatore, il processo di sostituire la molecola di ossigeno al bromo (l’ingiallimento è comunque solo in superficie) accade in qualche ora piuttosto che qualche giorno; ironicamente, ciò che attiva il processo sono gli stessi raggi UV colpevoli dell’ingiallimento.
Il problema è che se dobbiamo “sbiancare” plastiche piuttosto voluminose, servono grandi quantità di acqua ossigenata, che nelle concentrazioni necessarie non è facile da trovare. La soluzione è stata quella di rendere il prodotto spalmabile (e più economico): diamo il benvenuto al gel Retr0Bright!
I due ingredienti principali entrambi a prezzi modici sono : | |||
| acqua ossigenata 40 vol. stabilizzata anche emulsionata |
| Vanish acquistabile nei supermercati |
Ricetta e uso per 1/2 litro di soluzione: In questi anni molte persone hanno sperimentato varianti della formula, cambiando qualche ingrediente, aggiungendo la variabile del calore, con risultati più o meno soddisfacenti o veloci. In molti preferiscono usare la crema sbiancante per parrucchieri, che in pratica è molto simile alla ricetta originale: il principio attivo è sempre il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) con un addensante che la rende spalmabile, anche se un po’ più liquida del retr0bright. Basta aggiungere il catalizzatore (es. Vanish) e controllare che la crema non si asciughi.
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Questa sera faremo vedere il retrobright di un terminale videotel abbastanza malconcio a livello estetico
come si procede???? Smontate e pulite i pezzi da restaurare…….
Spalmate il composto in maniera uniforme sulla plastica e mettetelo al sole. .
Dovete controllare ogni due-tre ore che il gel non si asciughi: dato che sicuramente si sarà seccato, date una pennellata e spalmate altro gel. Le serigrafie non vengono rovinate, ma le parti in metallo potrebbero ossidarsi. La vernice su alcune parti metalliche sbiadisce o si scrosta. Usate solo sulla plastica.
Oltre a mettere i pezzi al sole, ho provato anche con lampade UV …
Le lampade che vanno bene sono le “Black light” o “luce di wood”: sono quelle che si usano anche in discoteca e fanno risaltare tutto quello che contiene fluoro (occhi, denti, magliette bianche).
Il problema è che in genere queste lampade sono poco potenti, vanno bene per pezzi piccoli ma è difficile illuminare il case di un computer su tutti i lati, perché l’effetto della lampada cala con la distanza. Meglio una giornata di sole.
A parte qualche pezzo particolarmente ingiallito, qualche ora potrebbe già bastare a ripristinare le plastiche. In questo caso specifico invece è stato necessario insistere per quasi 3 giorni (e in giornate molto soleggiate)
Sciacquate bene togliendo qualsiasi residuo del gel. Non valutate il risultato di sera con la luce di una lampadina: aspettate il giorno dopo e guardate il pezzo alla luce del giorno. Come per qualsiasi restauro, non insistete, non esagerate. Se volete ottenere il risultato “perfetto”, finirete per rovinare la plastica in maniera irreversibile. Accontentatevi del risultato ottenuto.
Altro esempio su un Vic 20
Ecco come si presentava il pezzo prima del restauro: aveva un ingiallimento molto evidente localizzato in basso a sinistra e lateralmente sulla parte superiore del case. Quella inferiore solo a lato.
Di seguito le foto all’inizio del trattamento, dopo un giorno, e alla fine il risultato finale
L’aggiornamento più importante è che il processo di “sbiancamento” ……DICE……non è definitivo. Alcune delle macchine che ho trattato sono tornate a ingiallire: anche il commodore di questo articolo, conservato nella scatola originale dopo il trattamento (protetto anche da un sacchetto di plastica) e mai più esposto alla luce è tornato a ingiallire in maniera uniforme:
La ragione chimica dell’ingiallimento è stata messa in discussione, e potrebbe non essere il bromo la causa (o l’unica causa): potrebbe essere infatti il butadiene – la “B” di ABS – a degradare producendo l’indesiderabille effetto di ingiallimento che colpisce le scocche dei nostri vecchi computer.
Anche chi ha protetto i pezzi con vernici trasparenti anti UV si è ritrovato con le plastiche nuovamente ingiallite. Il trattamento perciò non ripristina le plastiche allo stato originale: se l’ingiallimento iniziale è dovuto (o accelerato) dall’esposizione alla luce solare, il fatto che torni a ingiallire anche chiuso in una scatola o in un armadio ne è la dimostrazione.
Porzioni dell’articolo sono state copiate da…
https://www.vecchicomputer.com/retr0bright/
Di Giacomo Vernoni